Ogni casa è una casa. Detto così potrebbe sembrare un gioco di parole, un semplice gioco. Non è semplice però capire cosa è una casa, anzi quale debba essere il contenuto di una casa: forse semplicemente l'espressione di un connubio funzionale tradotto in forme. E più il connubio tende allo stato di equilibrio, più la casa risulta confortevole. Un bambino che disegna una casa adotta un linguaggio semplice, intuitivo, fatto generalmente di pochi segni, quei segni che inconsciamente associa alla sua idea di casa: nella sua semplice restituzione, quindi nel suo grado di equilibrio in questo caso grafico, il messaggio risulta chiaro e estremamente comprensibile.

In questo intervento, si cerca di ripetere questa esperienza, traducendola in un progetto nel quale la semplicità formale sia espressione di un sistema funzionale in equilibrio, quindi confortevole e piacevole da vivere.

Lo spazio viene spogliato e semplificato : viene tolto il vecchio [contenuto] per inserire il nuovo. La zona giorno si dilata: eliminate le suddivisioni spaziali, poche finiture architettoniche uniformano l’ ambiente open space. Un unico colore neutro per la tinteggiatura, un unico pavimento in gres strutturato che si trasforma nel rivestimento per la parete che mette a sistema gli ambienti facendoli dialogare tra loro. Con la sua matericità fortemente enfatizzata, essa costituisce il diaframma tra la zona giorno e la zona notte dell'abitazione, costituendo un confine ideale interrotto solamente dalle porte scorrevoli a tutta altezza, monocromatiche e sospese [in continuità con il soffitto], che caratterizzano e segnalano i collegamenti tra i vari ambienti. Le aree destinate alle varie funzioni sono individuate anche grazie alle diverse quote del soffitto e alla scelta di corpi illuminanti, diversi per tipologia e forma ma unificati dalla scelta di un unico colore per tutti gli ambienti.

Lo stesso processo progettuale si ripete nella zona notte: ridefinite le funzioni, lo spazio si dilata mediante le scelte materiche adottate per le superfici. Il pavimento in parquet di rovere naturale uniforma il piano di calpestio, mentre le pareti verticali vengono caratterizzate da una tinteggiatura in toni di grigio. Solo i bagni, spazi dalla personalità eccentrica, si discostano dal meccanismo di uniformazione e dilatazione, comprimendosi grazie all’ utilizzo di una finitura a marmorino verde bosco e agli arredi scuri.

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